Abstract
Il paper esamina l'area degli enti pubblici partecipati in Italia, in relazione alla disciplina della «231», imperniata sull'Organismo interno di Vigilanza (OdV). Al tempo stesso, il contributo cerca di raccordare tale apparato normativo con il corrispondete britannico, ove l'intervento dello Stato (enti centrali ed enti locali in primis) è pur sempre presente, anche se si atteggia con forme e modalità del tutto peculiari, se viste con la lente dello studioso del diritto italiano. Da tale raffronto emergono convergenze ma anche fortissime divergenze di modelli e concetti giuridici; divergenze che sembrano dipendere da un diverso contesto socio-ambientale in cui gli enti in parola operano, e di cui le norme e regole di diritto costituiscono mera veste formale finale. Eppure, lo stesso luogo comune comunque che vuole il Regno Unito come non generoso, se non privo, di controlli, incluso quello dell'OdV negli enti partecipati, viene rivisto alla luce del fatto che, dalla backdoor, piuttosto che dalla maindoor, filtri di natura diversa, e dunque controlli, sono comunque ben presenti nella realtà delle charities ma anche delle società il cui capitale è in mano al public sector.
Original language | Italian |
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Journal | La Responsabilità Amministrativa delle Società e degli Enti |
Issue number | 2 |
Publication status | Published - 2021 |
Externally published | Yes |